Quest'anno è grazie a Davide se abbiamo, fra le nostre conserve, La Cotognata! Una sera è venuto a trovarci con un sacco pieno di doni per noi...Dentro c'erano mele cotogne e melograni, appena raccolti, che profumavano ancora della sua casa in campagna, in un paesino della Valle del Belice.
Ma c'è dell'altro...
...Questa ricetta racconta di nonno Titta, così lo chiamavamo, perchè a lui va il nostro primo ricordo quando cuciniamo la Cotognata. In realtà lui era un nonno/nonna, nel senso che per noi ha rappresentato un affetto a 360 gradi; era il divertimento, l'accudimento, l'attenzione, il vizio, il rigore e cucinava spesso per noi bambine. La Cotognata, dall'apporto calorico consistente, antinfluenzale d'eccellenza, è una conserva che è sempre stata sulle nostre tavole ed ha accompagnato i periodi invernali più freddi. Nei nostri ricordi era bello, non solo sapere che da nonno avremmo trovato "la cotognata", ma anche che era come mangiare una caramella dura alla frutta. Sì perchè, col trascorrere del tempo, la Cotognata perde d'umidità, si cristallizza all'esterno per effetto dello zucchero, mentre conserva, internamente, un pò della sua umidità.
Molti dicono che sia troppo dolce, altri impazziscono appena ne assaggiano e vorrebbero non fermarsi più, altri ancora preferiscono la versione cristallizzata ed hanno pazienza a che il tempo trascorra, altri se ne portano un triangolino in borsa per eventuali cali di pressione o per combattere il freddo, altri non riescono a conservarla perchè la condividono con persone care e perchè la preferiscono nella versione "fresca"...noi ci ritroviamo in tutte queste descrizioni, la consigliamo alle mamme per offrirla ai loro bambini perchè è buona e tira sù!
...Questa ricetta racconta di nonno Titta, così lo chiamavamo, perchè a lui va il nostro primo ricordo quando cuciniamo la Cotognata. In realtà lui era un nonno/nonna, nel senso che per noi ha rappresentato un affetto a 360 gradi; era il divertimento, l'accudimento, l'attenzione, il vizio, il rigore e cucinava spesso per noi bambine. La Cotognata, dall'apporto calorico consistente, antinfluenzale d'eccellenza, è una conserva che è sempre stata sulle nostre tavole ed ha accompagnato i periodi invernali più freddi. Nei nostri ricordi era bello, non solo sapere che da nonno avremmo trovato "la cotognata", ma anche che era come mangiare una caramella dura alla frutta. Sì perchè, col trascorrere del tempo, la Cotognata perde d'umidità, si cristallizza all'esterno per effetto dello zucchero, mentre conserva, internamente, un pò della sua umidità.
Molti dicono che sia troppo dolce, altri impazziscono appena ne assaggiano e vorrebbero non fermarsi più, altri ancora preferiscono la versione cristallizzata ed hanno pazienza a che il tempo trascorra, altri se ne portano un triangolino in borsa per eventuali cali di pressione o per combattere il freddo, altri non riescono a conservarla perchè la condividono con persone care e perchè la preferiscono nella versione "fresca"...noi ci ritroviamo in tutte queste descrizioni, la consigliamo alle mamme per offrirla ai loro bambini perchè è buona e tira sù!
Ingredienti
3kg mele cotogne
2,4Kg zucchero
1 limone biologico
il succo di mezzo limone (o più se lo si preferisce)
Preparate delle formine di ceramica o di vetro bagnandole con dell'acqua, lasciandone addirittura un pò dentro (questo faciliterà il momento in cui dovrete tirare fuori la cotognata dalla formina).
Riempite due grandi pentole con acqua, mettetevi dentro le mele cotogne lavate ma non sbucciate, il succo di mezzo limone per pentola e le metà speremute del limone; mettete sul fuoco e lasciate cucinare fino a quando la frutta non sarà morbida alla forchetta.
Scolate e lasciate raffreddare; sbucciate le mele cotogne, togliete eventuali parti nere o marce e tagliatele in pezzi. Passate la frutta con un passa pomodoro a maglia strette, ottenendo così una polpa piuttosto grossolana; aggiungete lo zucchero e il succo di mezzo limone suddiviso nelle due pentole e mescolate, a fiamma bassa, fino a che la marmellata scivolerà dal cucchiaio di legno quasi in un unico ammasso, ovvero non dovrà essere liquida.
Versate la marmellata nelle formine bagnate e lasciate raffreddare. Non appena saranno fredde potrete toglierle dalla forma...vi consigliamo le formine di Caltagirone, sono quelle che vedete nell'immagine.
Riempite due grandi pentole con acqua, mettetevi dentro le mele cotogne lavate ma non sbucciate, il succo di mezzo limone per pentola e le metà speremute del limone; mettete sul fuoco e lasciate cucinare fino a quando la frutta non sarà morbida alla forchetta.
Scolate e lasciate raffreddare; sbucciate le mele cotogne, togliete eventuali parti nere o marce e tagliatele in pezzi. Passate la frutta con un passa pomodoro a maglia strette, ottenendo così una polpa piuttosto grossolana; aggiungete lo zucchero e il succo di mezzo limone suddiviso nelle due pentole e mescolate, a fiamma bassa, fino a che la marmellata scivolerà dal cucchiaio di legno quasi in un unico ammasso, ovvero non dovrà essere liquida.
Versate la marmellata nelle formine bagnate e lasciate raffreddare. Non appena saranno fredde potrete toglierle dalla forma...vi consigliamo le formine di Caltagirone, sono quelle che vedete nell'immagine.
Nessun commento:
Posta un commento