Gli "Gnudi" sono un tipico piatto Toscano, il cui nome racconta l'aspetto, nonchè la caratteristica fondamentale di questo piatto: sono grandi ravioli fatti solo con il ripieno, senza la pasta fresca che li avvolga...quindi nudi.
Si dice che siano nati nel Casentino e che, successivamente, la ricetta si sia diffusa lungo tutto il territorio. Nei ristoranti regionali non è difficile trovarli nel menù, ma spesso compaiono con il nome di "gnocchi di magro"; quelli tradizionali sono di cavolo nero, ma li si può trovare anche di spinaci o di patate.
Noi quest'oggi vi proponiamo la ricetta che prevede l'uso della farina come "legante", piuttosto che l'uovo, ma ci ripromettiamo di postarvi anche l'altra versione quanto prima...Niente cavoli neri qui giù in Sicilia, bensì un ottima bieta o bietola, che dir si voglia, acquistata come sempre dal nostro "contadino/agronomo" di fiducia. Il nome scientifico di questa verdura è :"Beta vulgaris" ha foglie grandi verdi sorrette da coste bianche e robuste, ha un alto contenuto di vitamina A ma contiene anche calcio e ferro. La sua coltivazione è molto antica; era spesso presente negli orti dei monasteri e pare che la sua presenza in Italia risalga addirittura al 1600...
Ingredienti
200 gr di bieta
150 gr di ricotta
3 cucchiai di parmigiano
120 gr di farina di semola rimacinata
sale
pepe
olio
5 spicchi d'aglio
Pulite e lavate la bietola e bollitela in abbondante acqua. Scolate la verdura, riponetela in un contenitore con i bordi alti, aggiungete un filo d'olio, sale e pepe ed emulsionate con un frullatore ad immersione; lasciate raffreddare.
Si dice che siano nati nel Casentino e che, successivamente, la ricetta si sia diffusa lungo tutto il territorio. Nei ristoranti regionali non è difficile trovarli nel menù, ma spesso compaiono con il nome di "gnocchi di magro"; quelli tradizionali sono di cavolo nero, ma li si può trovare anche di spinaci o di patate.
Noi quest'oggi vi proponiamo la ricetta che prevede l'uso della farina come "legante", piuttosto che l'uovo, ma ci ripromettiamo di postarvi anche l'altra versione quanto prima...Niente cavoli neri qui giù in Sicilia, bensì un ottima bieta o bietola, che dir si voglia, acquistata come sempre dal nostro "contadino/agronomo" di fiducia. Il nome scientifico di questa verdura è :"Beta vulgaris" ha foglie grandi verdi sorrette da coste bianche e robuste, ha un alto contenuto di vitamina A ma contiene anche calcio e ferro. La sua coltivazione è molto antica; era spesso presente negli orti dei monasteri e pare che la sua presenza in Italia risalga addirittura al 1600...
Ingredienti
200 gr di bieta
150 gr di ricotta
3 cucchiai di parmigiano
120 gr di farina di semola rimacinata
sale
pepe
olio
5 spicchi d'aglio
Pulite e lavate la bietola e bollitela in abbondante acqua. Scolate la verdura, riponetela in un contenitore con i bordi alti, aggiungete un filo d'olio, sale e pepe ed emulsionate con un frullatore ad immersione; lasciate raffreddare.
Una volta che il composto avrà raggiunto la temperatura dell'ambiente, aggiungete la ricotta, la farina e il parmigiano, mescolate il tutto con una spatola di gomma e aggiungete sale e pepe.
Otterrete un composto molto morbido, che dovrete fare riposare per circa 30 min.
Fate bollire dell'acqua in una pentola, salatela, quindi preparatevi per la formatura degli gnudi.
"Fate delle quenelles" con l'impasto, nel caso in cui non sappiate come si facciano potete andare a vedere la tecnica qui, e immergetele nell'acqua salata.
Vedrete che in un primo momento si depositeranno sul fondo e successivamente verranno a galla; da questo momento fate sobbolire per circa 2/3 min.
Soffriggete 5 spicchi d'aglio in un pò di olio di oliva extravergine, eliminate l'aglio e condite le quennelle. Mangiatele ben calde...
Noi abbiamo deciso di fare delle quenelle piuttosto che delle grandi palline, forma tradizionale che utilizzeremo per la ricetta che prevede le uova...
Otterrete un composto molto morbido, che dovrete fare riposare per circa 30 min.
Fate bollire dell'acqua in una pentola, salatela, quindi preparatevi per la formatura degli gnudi.
"Fate delle quenelles" con l'impasto, nel caso in cui non sappiate come si facciano potete andare a vedere la tecnica qui, e immergetele nell'acqua salata.
Vedrete che in un primo momento si depositeranno sul fondo e successivamente verranno a galla; da questo momento fate sobbolire per circa 2/3 min.
Soffriggete 5 spicchi d'aglio in un pò di olio di oliva extravergine, eliminate l'aglio e condite le quennelle. Mangiatele ben calde...
Noi abbiamo deciso di fare delle quenelle piuttosto che delle grandi palline, forma tradizionale che utilizzeremo per la ricetta che prevede le uova...
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